Intervista ad Alberto Palaia, Engadiner Post

Il primo marzo 2022 Alberto Palaia ha assunto l’incarico di delegato del Servizio specializzato per il plurilinguismo dei Grigioni. Questo ufficio è stato creato dal Cantone per rafforzare la promozione del romancio e dell’italiano. Secondo una valutazione del Centro per la Democrazia di Aarau (ZDA) del 2019, lo stesso Cantone dei Grigioni porta in primo luogo la responsabilità per il mantenimento del proprio trilinguismo. (…)

Intervista a cura di Toni Vinzens

Il plurilinguismo che Lei vive in privato è spesso considerato dall’amministrazione cantonale un fardello finanziario. Perché allora vale la pena di rafforzare il trilinguismo?

Si tratta innanzitutto di una questione di identità, di cultura e di persone che vivono e lavorano nel Grigioni. Abbiamo inoltre un obbligo giuridico: la costituzione cantonale definisce il Grigioni come un cantone trilingue e abbiamo una legge sulle lingue che dà prescrizioni a questo riguardo.

In un’intervista alla RTR, lei ha detto di essere un po’ come un lobbista. Come si fa a capirlo? (…) Secondo il sito web del Servizio specializzato per il plurilinguismo, una delle principali attività di questo «lobbismo» è la sensibilizzazione. Che cosa significa veramente?

Le basi del nostro lavoro sono la legge sulle lingue, la relativa ordinanza e lo stesso trilinguismo del Cantone. Quindi, se un ufficio cantonale non tiene in considerazione questi regolamenti, possiamo segnalarlo. In generale, le soluzioni si trovano rapidamente e funzionano bene. Il delegato del Servizio specializzato per il plurilinguismo non deve essere un poliziotto che controlla ed emana sanzioni. Sarebbe una forzatura. Prendiamo, se possibile, la via diplomatica, richiamando l’attenzione sulla base giuridica e invitando a considerare il trilinguismo. Questo è il più delle volte sufficiente.

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Per promuovere le lingue minoritarie – l’italiano e il romancio – il Cantone ha formulato tutta una serie di misure in diversi “campi d’azione”.

Ci concentriamo piuttosto sulle misure che riguardano l’amministrazione. Ma si fa molto anche nel settore della formazione. Non siamo però in grado di dire con chiarezza dove abbiamo avuto più successo e dove meno successo: semplicemente alcune misure richiedono più tempo. E ci vuole un po’ di pazienza, soprattutto quando si tratta di procedure burocratiche, per esempio quando si tratta di modificare leggi o regolamenti o provvedimenti che interessano più dipartimenti o uffici. In questo caso è importante trovare un consenso generale.

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Qual è la situazione generale? Che bilancio può fare dopo due anni di mandato?

Se si guarda alla nostra lista di misure, si può dire che abbiamo già fatto molto. Si sta lavorando su quasi ogni punto della lista. Inoltre, gli uffici sono oggi più sensibili alle questioni linguistiche. L’ufficio di traduzione, per esempio, ha più lavoro di prima. Il plurilinguismo è un tema di ogni ufficio e ora ha una priorità differente rispetto a prima. La questione se siano state prese in considerazione tutte e tre le lingue è molto sentita dalle istituzioni cantonali. L’ufficio di traduzione svolge un lavoro enorme e altamente professionale. (…) Si può quindi fare un bilancio positivo, anche se non tutto è ancora perfetto.

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