Per il Cantone il sostegno alla cultura in italiano e romancio può attendere – Il Grigione Italiano

Per il Cantone il sostegno alla cultura in italiano e romancio può attendere

di Antonio Platz

La questione della divulgazione di qualsivoglia documento amministrativo pubblico da parte del Cantone nelle tre lingue ufficiali è assai spinosa e non sempre di facile attuazione nella pratica quotidiana. L’esperienza insegna che non si può certo parlare di eccezione nel dover attendere minuti, ore, giorni e a volte anche settimane per veder pubblicato in italiano o romancio ciò che è già stato reso noto in lingua tedesca. Se per determinati casi si può parlare più di recriminazioni di principio o filosofiche che dir si voglia, in altri la situazione è assai più grave e preoccupante. È il caso, per citare un esempio che abbiamo recentemente scoperto, degli allegati che completano la Strategia per la promozione della cultura dei Grigioni 2025-2028. Nella pagina multimediale ad essa dedicata sul sito del Cantone abbiamo scovato diversi documenti che non esistono né nella lingua di Dante, né in quelli dei nostri vicini di casa romanci. In alcuni casi si tratta solo del titolo non tradotti – aperti i file rivelano testi in italiano –, in altri solo di liste di premiati o delle loro opere che non necessariamente debbono essere tra dotti in tutte e tre le lingue ufficiali del Cantone se non, come si diceva testé, per ragioni di principio. Altri ancora, però, sono documenti molto importanti che servono per poter inoltrare richieste, nel caso specifico per accordi previdenziali e per tanto finanziariamente rilevanti per il sostegno di un’associazione o ente culturale. Nel link indicante il titolo del file compare la scritta – italienische (rispettivamente romanische) Version folgt –, che già per chi comprende esclusivamente l’italiano non significa nulla, ma che oltre ciò sembra essere esclusivamente un’indicazione di facciata in quanto sono ormai settimane che si attendono le versioni nella lingua di chi scrive e in quella romancia.

Per dovere di cronaca va detto che il formulario necessario per le richieste di tale servizio esiste in italiano, ma va pur considerato che senza poter disporre delle indicazioni basilari per la sua compilazione, il rischio che ne venga compromesso il risultato è assai ampio, in quanto non conoscendo i termini entro i quali muoversi il commettere un errore di valutazione non è un’eventualità da escludere. La disponibilità del formulario in italiano rappresenta, inoltre, un’evidente dimostrazione di quanto importante sia stata valutata la questione anche dal Cantone, e ciò rende ancora più inconcepibile e grave il fatto che non si sia ancora provveduto a tradurre l’altro documento. Se già il Cantone voglia – o debba – fare delle scelte sulle necessità di traduzione, che almeno siano oculate e presentino un concetto lineare. Nel caso specifico, che non è il solo, c’è da auspicarsi che né oculatezza, né concezione sussistano, altrimenti la situazione sarebbe ancora più grave. Per il futuro l’auspicio non può che essere che finalmente vengano divulgate linee guide ben precise che indicano ciò che va immediata mente pubblicato anche nelle altre lingue cantonali, ciò che può essere tradotto in un secondo momento e ciò che si può anche solo pubblicare nella lingua in cui è stato scritto. La chiarezza di queste informazioni è essenziale una promozione sensata ed efficace del nostro plurilinguismo cantonale.